Come vincere la solitudine attraverso nuove amicizie

  • Per vincere la solitudine non serve una magia come nelle fiabe

    “Mal comune mezzo gaudio” recita un proverbio che calza a pennello per consolarsi, quando ci si senti soli, infatti una cosa è certa: la solitudine, prima o poi, aspetta tutti al varco; tuttavia, un simile atteggiamento altro non è che un palliativo.

    La vera soluzione per vincere la battaglia contro la solitudine non passa attraverso la consolazione, piuttosto necessita di azione e soprattutto di una doppia strategia.

    È necessario conoscere il nemico da sconfiggere per vincere una battaglia: ma cos’è la solitudine?

    La solitudine è un vero e proprio male che allontana chi ne soffre dal contesto sociale e ne mina la stabilità emotiva e fisica.

    Nasce di solito come effetto collaterale di alcune situazioni importanti, come ad esempio lutti e separazioni, ma non solo, può essere anche una conseguenza di scelte apparentemente positive, come un trasferimento in un’altra città o nazione, che però, a un certo punto, mostrano il loro lato oscuro, quello dell’isolamento sociale.

    È una condizione subdola, che avanza a piccoli passi: una sorta di sabbia mobile sociale di cui ci si accorge solo quando ormai è troppo tardi e, soprattutto, da cui è faticoso uscire.

    Proprio per questa ragione, la solitudine non è da sottovalutare, liquidandola con un “passerà…”, spesso detto in maniera poco convinta, in quanto ha importanti riflessi sulla salute, essendo causa di depressione e problemi vascolari. 

    La solitudine è un ostacolo sulla strada per la felicità

    La solitudine è nemica della felicità, è la barriera che impedisce di raggiungere uno stato di benessere, quindi è a tutti gli effetti uno stato fisico e mentale da combattere; quindi, come in

    tutti i conflitti, è importante conoscere il proprio nemico: da sempre, capire contro chi si sta combattendo è il primo passo verso la vittoria.

    La solitudine è un sentimento progressivo, che ha la capacità di autoalimentarsi: a mano a mano che si manifesta porta le persone che ne soffrono ad assumere atteggiamenti di autocritica negativa, alimentati da pensieri distorti sulla realtà che stanno vivendo e accompagnati da apatia, tristezza e ansia sociale. Tutto ciò conduce inevitabilmente a una progressiva chiusura e al conseguente isolamento.

    Questi sono sintomi inequivocabili da non ignorare.

    Inoltre, il disagio causato dal senso di solitudine dà spesso origine a due atteggiamenti che si trasformano in benzina sul fuoco del disagio, creando un circolo vizioso:

    • la colpevolizzazione per la situazione in cui ci si trova, che spesso passa da un’autocritica feroce e spesso immotivata
    • una presa di distanza dal mondo e dalle persone

    Va da sé che l’aumento del senso di isolamento che ne deriva peggiora i pensieri cupi e genera maggiore distacco e ulteriore solitudine.

    Polverizzare questa spirale negativa è l’obiettivo iniziale da raggiungere per riuscire a sconfiggere la solitudine, e per farlo bisogna mettere in atto la prima strategia.

    Affrontare la paura di sentirsi soli parte dal lavorare su se stessi

    Lavorare su sé stessi è fondamentale per uscire dal tunnel dell’isolamento, e, per farlo, i primi passi sono l’inizio di un lavoro sulla propria autostima e su tre aspetti che, più di altri, consolidano il disagio:

    • la sensazione di sentirsi incompresi dagli altri
    • l’idea di essere diversi e non “adeguati” nei rapporti con il resto del mondo e la radicata convinzione che nessuno voglia stare con noi
    • la necessità di “ritiro sociale”, ovvero la disconnessione da ciò che esiste attorno e l’incapacità di riconnettersi, che si trasforma a poco a poco in non volontà di farlo

    Il primo vero nemico che si deve superare nella lotta alla solitudine siamo proprio noi stessi!

    Dobbiamo eliminare quel circolo nefasto di convinzioni e colpe, spesso infondate, che ci attribuiamo e che costituiscono solo alibi, che possono essere smontati solo attraverso un cambio di polarità della nostra attitudine.

    È questa inversione del punto di vista, che punta al possibilismo e alla nostra adeguatezza, che deve essere oggetto del lavoro di rafforzamento del nostro Io: un percorso che passa dalle piccole certezze acquisite quotidianamente, che si devono però accompagnare a una seconda strategia.

    Si, perché anche uscire dalla condizione di solitudine è una spirale, ma questa volta virtuosa, che si autoalimenta e che può avvenire solo se si unisce al lavoro su se stessi un’azione più concreta.

    Conoscere nuove persone è come mangiare le ciliegie

    La seconda strategia, oltremodo importante, è quella rivolta verso l’esterno ed è costituita dall’apertura sociale e dalla ricerca di nuove conoscenze, e che può avvenire solo se anche la prima strategia è stata attivata.

    Conoscere nuove persone può realizzarsi assecondando tre aspetti:

    • Le proprie attitudini personali nell’interazione sociale: che spaziano dal rispolverare una “estroversione” ormai sopita, fino allo smussamento di “un’introversione” troppo marcata.
    • La propria concezione di rapporto interpersonale: si è più portati a rapporti di conoscenza superficiale, che rassicurano per la loro scarsa invadenza, o si ha la necessità di rapporti più verticali, che toccano corde intime più profonde, regalando un senso maggiore di appartenenza?
    • La diponibilità di occasioni per fare nuovi incontri: legato quindi anche al luogo in cui si vive e ai propri ritmi quotidiani.

    Sono aspetti operativi che ciascuno deve adeguare alla propria realtà, tuttavia la cosa importante è che esista alla base un atteggiamento di apertura e un’accoglienza di nuove situazioni che portino a entrare in contatto con nuove persone.

    All’inizio non è importante definire in dettaglio il tipo di rapporti: cesellare quei rapporti sarà compito del tempo e della frequentazione: ciò che è fondamentale è creare connessioni.

    Siamo animali sociali, non siamo fatti per stare soli. Questo assioma non occorre apprenderlo, è qualcosa di innato in ognuno, basta assecondarlo: per questo una volta rotto il ghiaccio farsi nuovi amici diventa come mangiare le ciliegie, uno tira l’altro.

    Come farsi nuovi amici? L’importante è fare il primo passo

    L’amicizia è il vero antidoto alla solitudine.

    Intessere rapporti sociali e decidere di farli diventare parte della nostra quotidianità è ciò che davvero dissolve il senso di solitudine e di isolamento.

    Ma da dove cominciare a farsi nuovi amici?

    I passi possono essere molteplici e tre sono le variabili che possono agire da filtro:

    • l’età
    • gli interessi
    • il luogo dove si vive

    Tutte e tre possono agevolare o rendere più complicato conoscere gente nuova, occorre solo saperli sfruttare nella maniera migliore, ma soprattutto essere intraprendenti e fare il primo passo:

    • Cercare contatti in linea con la nostra età e i nostri interessi
    • Usare consapevolmente i social, sfruttando i gruppi o i forum di discussione legati a blog che trattino di argomenti affini ai nostri gusti
    • Partecipare a feste, cene, meeting legati a eventi di network sociale o culturale
    • Farsi coinvolgere in corsi di hobbistica, in circoli di lettura o qualsivoglia occasione dove socializzare sulla base di un interesse comune
    • Decidere di partecipare a iniziative sociali o di volontariato
    • Semplicemente proporre inviti a persone verso cui proviamo affinità, anche per semplici caffè da condividere

    Ma il minimo comune denominatore in tutte queste azioni è eliminare le barriere e predisporsi conoscere gente nuova; le parole d’ordine devono essere

    • condivisione
    • aggregazione
    • apertura

    che, caso vuole, sono le regole per coltivare sane amicizie, che però cominceranno sempre con una semplice conoscenza e un’attitudine positiva a voler fare un percorso comune.

    A quel punto le nuove amicizie faranno la magia: aiuteranno a sviluppare una nuova consapevolezza di sé, miglioreranno l’autostima e dissolveranno il senso di isolamento, innescando proprio quella spirale virtuosa che cancellerà, anche più velocemente di quanto si possa pensare, la solitudine.